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Per alcun non si creda

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Per alcun non si creda Intestazione 28 luglio 2023 75% Da definire

Suoi figli, e la magion del suo riposo Omai fugge in Tracia il gelo
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni eroiche di Gabriello Chiabrera


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LXXXV

V

Strofe.
Per alcun non si creda,
     Che ’l mio cantar sopra l’Inachia cetra
     Dell’obblio vada in preda,
     O tra’ venti dispergasi,
     5O nell’onda del mare unqua sommergasi.
Antistrofe.
Vero è che d’Arno in riva
     Cigno frenava ed Aquiloni ed Austri,
     Allor ch’egli si udiva;
     Ma fur sue voci tenere
     10Scherzo d’Amore e di piacevol Venere.
Epodo.
Su Dirce, non d’amanti
     Sereni occhi e sembianti,
     Ma fur prese a lodar destre scettrate;

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     Quinci volaro alteri
     15Sommi Duci e guerrieri:
     Chè taciuto valor quasi è viltate.
Strofe.
Pindaro al buon Gerone
     Inni compose, e di Cirene a’ Regi;
     E celebrò Terone,
     20E suoi carmi s’udivano
     Là dove di virtute atti fiorivano.
Antistrofe.
Grande Urban sacrosanto,
     E fulgor nuovo dell’Italia agli astri,
     Te citareggio e canto;
     25E vo’ che invan s’adirino
     Le serpi dell’invidia, ove ti mirino.
Epodo.
Te, non umano ingegno,
     Diede a sì nobil regno,
     Ma Lui, che all’Universo impon sua legge;
     30Ed egli non vien manco,
     Anzi sta sempre al fianco
     Di chi sublima, ed a bell’opre elegge.
Strofe.
Mentir non è concesso
     Alle mie Muse, nè menzogna odiosa
     35Alberga il mio Permesso;
     Vero Apollo ragionami,
     E di bei gigli Verità coronami.
Antistrofe.
Mosè gregge pascea
     Sull’alto Orebbe; e Dio sommo lo scelse
     40Duce alla gente Ebrea:
     Che non fece ei scorgendola,
     E dal perverso Faraon traendola?
Epodo.
Ei con sembiante invitto
     Al crudo re d’Egitto
     45Del celeste Signor la voglia aperse;
     E quando al suo talento
     Venire il vide lento,
     Fe’ che orribili piaghe egli sofferse.
Strofe.
Cinifi, strania guerra,
     50Ei suscitò di gracidose belve
     Tutta ingombrò la terra:
     L’acque sangue diffusero,
     In ombra ai rai del Sol tutti si chiusero.
Antistrofe.
A tragittare ei piglia
     55Il mar per terra, e gli fu dato il varco:
     Eterna meraviglia!
     A piè nell’onda ei misesi,
     Ed il golfo Eritreo per lui divisesi.
Epodo.
Cadde per la foresta
     60Di manna alma tempesta,
     Ineffabile cibo a lor vaghezza;
     E dagli alpestri monti
     Disgorgar fece fonti,
     Che sopra il mele a bere ebber dolcezza.
Strofe.
65Ma qual per l’arsa arena
     Dell’Arabia romita, o bella Euterpe,
     Vaghezza oggi ti mena?
     Verso il Tebro avvicinati,
     Ed ivi umile al Signor nostro inchinati.
Antistrofe.
70Fa che tu baci il piede,
     A cui per suo cammin segnano l’orme
     Sempre Pietate e Fede;
     E da cui non disviasi
     L’alma Giustizia che nel mondo obbliasi.
Epodo.
75Il suo guardo cerviero
     Mercurio lusinghiero,
     Come quel d’Argo già, non addormenta;
     Nè giammai può cotanto
     Insidioso canto,
     80Che dall’orecchio accorto unqua si senta.