MERCATO AI RAGGI X

Eurolega, cosa manca ai 18 club: le mosse squadra per squadra

Chi ha completato il roster, chi non ha annunciato il coach, chi ha solo ceduto e chi ha iniziato dalle conferme in vista della prossima EL

  • A
  • A
  • A
Eurolega, cosa manca ai 18 club: le mosse squadra per squadra - foto 1
© EuroLeague

Diverse nazioni di riferimento per tassazioni e burocrazie. Diverse richieste dei tornei locali per tesseramenti di giocatori autoctoni. Diversi budget a disposizione, anche se si sta parlando dell'élite della pallacanestro europea. Facile intuire come non si possa seguire una ricetta unica e valida per tutti all'interno del mercato di Eurolega: a che punto di cottura sono i roster del 2024/25 a metà luglio?

PANATHINAIKOS

Le dichiarazioni di Ataman e Giannakopoulos sull'aggiunta di un grande profilo sotto canestro stridono con la conferma di Balcerowski anche per la prossima annata. Individuare una mancanza o una lacuna in questo Pana è però esercizio di stile: rispetto all'annata vincente appena conclusa, i Greens aggiungono un altro handler dominante nelle ultime Eurolega ed Eurobasket (Lorenzo Brown), possono gestire con più accortezza il minutaggio del giocatore decisivo nelle Final 4 di Berlino (Sloukas) e trarrano benefici dal superamento dello scoglio psicologico dato dall'impatto del ritorno in Eurolega di uno dei colpi più squassanti della scorso mercato estivo (Juancho Hernangomez).

REAL MADRID

Il restyling del reparto guardie ha consegnato ancor di più le chiavi della creazione dei Blancos nelle visioni e nel talento di Campazzo, affiancandogli profili prettamente difensivi (Feliz) od orientati allo scoring molto più che al playmaking (Rathan-Mayes). L'arrivo imminente di Serge Ibaka consegna alle merengues un lungo di riserva agli antipodi sia del confermatissimo Tavares che del partito Poirier: più perimetrale offensivamente, cambierà completamente pelle al passaggio dal quintetto iniziale alla panchina.

Eurolega, cosa manca ai 18 club: le mosse squadra per squadra - foto 2
© X

OLYMPIACOS

I limiti in termine di creazione primaria che hanno caratterizzato il tetto sopra la testa dei biancorossi di Bartzokas sono stati colmati, sin da subito (Vildoza e Dorsey) e guardando nel medio termine (a seconda del rientro di Keenan Evans dall'infortunio al tendine d'Achille). L'offerta irrinunciabile a Vezenkov è stata presentata, e la volontà del bulgaro di accettare i ponti d'oro promessigli è risaputa: la sensazione è che agli ateniesi andrebbe bene anche rimanere così, nello spot di 3/4, e che il ritorno dell'MVP del 2023 provocherebbe soltanto alcune uscite poco dolorose (Petrusev e Brazdeikis i primi indiziati).

FENERBAHCE

Tra esterni che possono scalare, offensivamente e difensivamente, nella posizione di ala grande e power forward adattabili a centri in quintetti aggressivi e dinamici, il Fenerbahce abbonda persino di alternative e profondità. All'appello mancherebbe la decantata e "antica" coppia playmaker ragionatore-centro interno: mancano profili in grado di togliere la palla dalle mani di Baldwin e Wilbekin nei primi secondi dell'azione e nei momenti decisivi, mentre un lungo superiore alla media per atletismo e in grado di spaziare verticalmente darebbe un'alternativa assente nello skillset di Melli, Colson e Sanli.

AS MONACO

Il binomio citato sopra ha traslocato dal Bosforo al Principato: Calathes-Papagiannis riproporranno per la quarta volta (Panathinaikos, Grecia e Fenerbahce) l'accoppiata. I rinnovi pesanti di James e Motiejunas non hanno concluso la costruzione di un roster che necessiterebbe di playmaking secondario tra le ali e, soprattutto se dovesse non annoverare più John Brown III, un lungo più abile a difendere sui cambi.

BARCELLONA

La spending review annunciata dai catalani è come Godot: la si attende ma, anche nell'estate 2024, sembra non arrivare mai. L'offerta messa sul piatto a Hezonja non nasconde la volontà di aggiungere talento e range di tiro nella posizione di 3/4 (il solo Abrines non è sufficiente), ma l'investimento per Punter - e quello a stretto giro di posta - ha infarcito ulteriormente un reparto guardie sin troppo affollato.

MACCABI TEL AVIV

La rinuncia in blocco agli stranieri che ha portato i futuri campioni del Panathinaikos a gara 5 dei playoff (Baldwin, Brown, Colson, Nebo) era da mettersi in conto, soprattutto considerando le contingenze extra campo che condizioneranno logisticamente anche l'Eurolega 2024/25. Le mosse degli israeliani, tuttavia, stanno dando nuova volto al roster di Kattash ma forma simile: atletismo fuori scala in quasi ogni ruolo (l'impatto del sudsudanese Wenyen Gabriel e Jaylen Hoard con Eurolega promette scintille, mentre Jordan Loyd è ormai una garanzia), a scapito di una guida nella creazione a metà campo che ancora manca. 

Eurolega, cosa manca ai 18 club: le mosse squadra per squadra - foto 3
© FIBA

BASKONIA

Uno dei roster dalla rotazione meno profonda dell'ultima Eurolega non sembra voler mutare forma nemmeno con uno dei più grandi esponenti del platoon system come coach Pablo Laso: anche per l'annuncio "tardivo" del nuovo tecnico, le aggiunte di peso (Baldwin e Luwawu-Cabarrot) sono di gran lunga inferiori alla permanenza di alcuni punti fermi (su Howard e Sedekerskis non ci sono dubbi, su Moneke si rimarrà all'erta sino a fine mercato). Al momento a roster c'è il solo Khalifa Diop come centro di ruolo: urgono rimedi.

VIRTUS BOLOGNA

Anche considerando Akele e Visconti già come elementi in uscita dalla panchina - nonostante manchi l'ufficialità di tutti e due gli acquisti, con Grazulis sullo sfondo - e basilari per le rotazioni di LBA (pacchetto italiani già completato), la conferma troppo tardiva per una logica di equità competitiva della licenza di Eurolega e del budget societario non hanno permesso alla Virtus di essersi già assicurata la necessaria quantità di talento sugli esterni per sostenere il livello di EL. Se anche Dobric dovesse traslocare dall'ombra delle Due Torri, al roster di Banchi mancherebbe un 3&D - con più tiro che difesa - per dare un'alternativa al dinamismo di Cordinier": così avevamo scritto nell'analisi dei mercati di LBA, così riproponiamo per la Virtus di Eurolega. In attesa di novità dal CdA (in continuo slittamento) previsto in settimana...

ANADOLU EFES

Stanley Jonhson, Rolands Smits e Vincent Poirier sarebbero titolari in quante squadre di Eurolega sulle 18 totali? Se la risposta è "quasi tutte", allora si potrà dare il giusto valore ai movimenti dei turchi. Il prolungamento di Larkin ha cristallizzato le gerarchie tra gli esterni, mentre molta più povertà di scelta c'è al momento se Mijatovic si gira verso la panchina per cambiare i lunghi: un'aggiunta alla Oturu (perché non proprio ancora il nigeriano del Merkezefendi?) è fondamentale.

Eurolega, cosa manca ai 18 club: le mosse squadra per squadra - foto 4
© NBA

OLIMPIA MILANO

Per il roster superaccessoriato che si richiede per competere in Eurolega con l'ambizione di migliorare il piazzamento delle ultime due stagioni, il rinnovamento intrapreso dalla squadra di mercato dell'Olimpia è stato notevole ma non ancora integrale. Se Milano riuscirà a coniugare l'aggiunta di un profilo che possa dare fiato a Shields a uno che si possa anche combinare al danese per capacità di crearsi un tiro dal palleggio, allora l'EA7 potrà dire di aver cambiato definitivamente pelle": stesso discorso delle Vu Nere, applicato anche alle Scarpette Rosse.

STELLA ROSSA

Miller-McIntyre, Canaan e Kalinic hanno tutto per accendersi e accendere la Belgrado biancorossa, ma la sensazione di incompiutezza della squadra di Sfairopoulos permane. In particolare, nessuno dei giocatori dal 3 al 5 brilla per creazione, avendo bisogno di essere innescato e non di generare vantaggio di per sé: che possa arrivare dalla coda del mercato?

PARTIZAN BELGRADO

La garanzia di Zeljko Obradovic alla guida dei Grobari suggerisce di non sottovalutare alcune delle prese dei serbi. Il reparto guardie, ad esempio, è assai intrigante e ha come unica incognita il tempo necessario per creare l'amalgama in un pacchetto che non conoscerà la minima continuità (a meno di ribaltoni, né Avramovic né Jaramaz rimarranno come polizze assicurative dalla panchina). Carlik Jones, Tyrique Jones, Isaiah Mike, Brandon Davies, Isaac Bonga e Sterling Brown sono tutti ufficiosi e non ancora ufficiali: se dovessero diventare tali, mancherebbe all'appello solo un connettore sul perimetro per spuntare tutte le caselle.

ZALGIRIS KAUNAS

Quello che si è perso nel turnover nel reparto guardie (Francisco e Wallace non sembrano avere le stimmate di Keenan Evans) si è riguadagnato tra esterni e lunghi, dove l'uscita di Smits è compensata dall'arrivo di Smailagic in attacco e di Mitchell in difesa. In attesa che Syrvidis diventi l'ennesimo lituano esploso una volta toccata l'Eurolega a Kaunas, per i gusti di coach Andrea Trinchieri manca un giocatore che possa innalzare intensità e dinamismo tra gli esterni, ciò che era stato Edmond Sumner nel finale della scorsa Eurolega.

Eurolega, cosa manca ai 18 club: le mosse squadra per squadra - foto 5
© X

BAYERN MONACO

Due gli elementi su tutti: un creatore primario, capace di togliere le castagne dal fuoco e avere la meglio in un contesto non necessariamente canonico e preordinato (no, nemmeno l'imminente firma di Yam Madar supplisce sulla carta alle necessità bavaresi) e, soprattutto, chi il contesto canonico e preordinato è chiamato a organizzarlo. Unica squadra di Eurolega a non aver ancora un head coach per la prossima stagione, dall'annuncio del tecnico si capirà meglio anche come completare la rotazione dei lunghi, che al momento annovera il solo Brankovic.

ALBA BERLINO

Gli ingressi dei soli McDowell-White e Trevion Williams pongono il mercato dell'ALBA al di sotto perfino di diverse squadre di EuroCup: che l'obiettivo non sia quello di raggiungere la postseason è acclarato, e che si cerchi di puntare sul costante sviluppo degli elementi già a roster lo è altrettanto. Che sia il definitivo segnale di un "disimpegno" dagli oneri gestionali di EL?

ASVEL VILLEURBANNE

Gli arrivi da NBA e G League, rispetto a quelli delle big, sono sicuramente in tono minore (Shaquielle Harrison e Admiral Schofield); l'ingresso di Tarik Black nel reparto lunghi e il rinnovo biennale al 37enne De Colo non indica una strategia di valorizzazione di elementi con margine di sviluppo futuro. La licenza pluriennale non dovrebbe essere in discussione, considerata la LDLC Arena inaugurata nella scorsa stagione e la presidenza di Tony Parker, ma qualche aggiunta di talento e tiro sugli esterni non farebbe male.

PARIS BASKETBALL

Basterà l'annuncio di Thiago Splitter come sostituto dell'amatissimo Iisalo per confermare una delle coppie di guardie più intriganti del panorama di Eurolega (TJ Shorts e Nadir Hifi)? Potrà servire il grimaldello di un coach brasiliano per convincere qualche carioca a rimpinguare un roster che conta al momento 8 giocatori, quindi non ancora giudicabile? Le potenzialità d'investimento sono superiori a molte altre, così come l'attrattiva extracampo e il progetto a lungo termine: già al termine della NBA Summer League si capirà di più.

Eurolega, cosa manca ai 18 club: le mosse squadra per squadra - foto 6
© X

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti