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Švitrigaila
Raffigurazione di Švitrigaila nelle cronache di Alessandro Guagnini pubblicate nel 1578
Granduca di Lituania
Stemma
Stemma
In caricaottobre 1430 - 31 agosto 1432 (in opposizione al fratello Ladislao II Jagellone)
PredecessoreVitoldo
SuccessoreSigismund Kęstutaitis
Granduca di Rutenia
In carica1432 –
1440
PredecessoreVitoldo
SuccessoreCasimiro IV di Polonia
Principe di Volinia
In carica1434 –
1452
PredecessoreTeodoras
SuccessoreSimonas
Nascitaprima del 1370
MorteLuc'k, 10 febbraio 1452
SepolturaCattedrale di Vilnius
DinastiaGediminidi
PadreAlgirdas
MadreUliana di Tver'
ConsorteAnna di Tver'[nota 1]
FigliNN (morto in tenera età)[1]
Religionepaganesimo, poi cattolicesimo

Švitrigaila, talvolta riportato nella versione polacca Świdrygiełło, (prima del 1370Luc'k, 10 febbraio 1452) è stato granduca di Lituania dal 1430 al 1432[2].

Battezzato con il nome di Boleslao, trascorse la maggior parte della sua vita in lotte dinastiche, spesso per lui infruttuose, contro i suoi cugini Vitoldo e Sigismund Kęstutaitis (rispettivamente suo predecessore e successore al potere).[2][3][4]

Švitrigaila era uno dei figli di Algirdas, granduca di Lituania, e dalla sua seconda moglie Uliana di Tver'. La sua data di nascita risulta sconosciuta, ma si ritiene che fosse il figlio minore o comunque il secondo figlio più giovane di Algirdas.[2] Quando quest'ultimo morì nel 1377, molti dei suoi figli e nipoti cominciarono a litigare per l'eredità, ma gli storici tendono a ritenere che Švitrigaila ricevette una minima parte se non alcunché.[5] Non è possibile ricostruire molti aspetti legati ai suoi primi anni, in quanto non si conoscono notizie legate alla sua infanzia tramandate storicamente.[2] Il nome di Švitrigaila appare per la prima volta nelle fonti nell'ottobre del 1382, quando assistette alla firma del trattato di Dubysa tra suo fratello maggiore Jogaila e i cavalieri teutonici.[6] Gli storici ritengono che ciò indicherebbe che all'epoca Švitrigaila non aveva meno di dodici anni, per cui si potrebbe stimare la sua data di nascita prima del 1370.[7]

Nel febbraio del 1386, Švitrigaila partì alla volta di Cracovia assieme ai suoi fratelli Jogaila, Vygantas, Karigaila e al cugino Vitoldo.[8] A Jogaila era stata infatti promessa la corona del regno di Polonia qualora avesse aderito alla costituzione di un'unione bilaterale (la cosiddetta Unione polacco-lituana) e qualora si fosse convertito al cristianesimo, un adempimento questo reso necessario dal fatto che gli abitanti del Granducato di Lituania erano ancora pagani. Il 15 febbraio a Švitrigaila, così come ai suoi parenti summenzionati, fu conferito il sacramento del battesimo[8] (probabilmente dall'arcivescovo di Gniezno Bodzanta). In quell'occasione ricevette il nome cristiano di Boleslao, con il quale invero viene raramente indicato dalle fonti coeve, nonostante la conversione.[2]

Il periodo tra il 1385 e il 1392 si rivelò particolarmente travagliato per quanto riguardava i rapporti bilaterali tra Polonia e Lituania. Jogaila, che a seguito del battesimo divenne noto con il nome di Ladislao II Jagellone, risultava formalmente anche alla guida del Granducato di Lituania, ma la nobiltà baltica mal sopportava la sua autorità, considerando che gli affari legati al loro Stato sembravano essere stati relegati a un ruolo secondario e che alcuni di loro paventavano addirittura l'ipotesi di venire assorbiti dalla Polonia. Nel 1387, consapevole della necessità di delegare il compito di amministrarla, Ladislao nominò il fidato fratello Skirgaila in qualità di reggente.[9] Sempre nel 1387, la Lituania stava vivendo una lotta di potere per il predominio nell'Europa orientale con la Moscovia, con gli scontri che si concentravano però perlopiù a livello locale nei pressi di Smolensk, contesa da decenni.[10] Per vendicare la sconfitta subita l'anno precedente nella battaglia del fiume Vichra e la morte del padre, il principe Jurij di Smolensk attaccò la Lituania, ma la sua avanzata si impantanò nei pressi di una fortezza di confine presidiata da Švitrigaila, il quale seppe contenere il nemico fino all'arrivo di Vitoldo e di Kaributas, che inseguirono gli aggressori fino a Smolensk, costringendone gli abitanti a versare un enorme tributo.[10]

Con il passare del tempo, Skirgaila si rivelò impopolare sia tra i nobili sia tra le fasce più umili della popolazione.[9] Ben presto Vitoldo cominciò ad apparire più apprezzato, in quanto egli appariva il più desideroso di imporsi al potere in Lituania e aveva attirato attorno a sé un nutrito seguito di sostenitori.[9] Nel 1389, Vitoldo attaccò con la forza la capitale della Lituania Vilnius, con il preciso tentativo di assumere il potere.[9][11] Tale evento scatenò la guerra civile lituana del 1389-1392, che si concluse con l'assegnazione da parte di Ladislao II al cugino Vitoldo del ruolo di governatore di Vilnius e alla promessa che questi sarebbe stato formalmente sottoposto all'autorità di Cracovia.[12] In questo contesto, mentre a Vitoldo venivano restituiti i suoi antichi possedimenti, Švitrigaila prese a pretesto la morte della sua madre e pretese l'assegnazione per sé, come parte dell'eredità, della città di Vicebsk.[13] Si precipitò dunque verso la città e, «mosso da una brutalità che contraddistinguerà tutte le sue vicende [politiche]», ne catturò il governatore Fëdor Vesna per poi condannarlo a morte.[13] In una rara occasione durante la quale Vitoldo e Skirgaila cooperarono, considerando che erano stati ostili durante tutto il corso della seconda guerra lituana, Švitrigaila finì imprigionato e spedito a Cracovia.[13] I suoi legami con l'Ordine di Livonia, atavico nemico del Granducato di Lituania, vennero ritenuti troppo sospetti anche da Ladislao Jagellone.[14] Rimase alla corte polacca per tre anni, ma presto cominciò a meditare seriamente sull'ipotesi di impossessarsi con la forza del potere nel Granducato.[2] Si ascrive infatti a lui il fallito tentativo di uccidere Vitoldo che fu scongiurato nel 1394.[15]

Nel 1396 riuscì ad abbandonare Cracovia recandosi prima in cerca di sostegno in Slesia, al cospetto di Premislavo I Noszak di Teschen, e poi in Ungheria, alla corte di Sigismondo di Lussemburgo.[13][16] È probabile che non avesse ottenuto grandi fortune da questo incontro, avendo forse confidato in un mutamento dello scenario in Lituania: Vitoldo aveva infatti abbandonato il cattolicesimo aderendo alla religione ortodossa, una scelta questa non seguita da Švitrigaila.[17] Al termine del suo ciclo di viaggi, nel 1398, questi giunse al cospetto del Gran maestro dell'Ordine teutonico Konrad von Jungingen, il quale però gli negò qualsiasi forma di aiuto perché, durante lo stesso anno, stava intrattenendo con Vitoldo le trattative finalizzate alla firma del futuro trattato di Salynas, ai sensi del quale il granduca lituano avrebbe ceduto il possesso di una porzione della contesa Samogizia.[18] È comunque verosimile che, prima di conoscere le volontà di von Jungingen, avesse prestato servizio al fianco dei teutonici per un breve lasso di tempo.[19] Impossibilitato a perorare la sua causa senza supporto esterno, Švitrigaila decise di ritornare a Cracovia e si pentì pubblicamente dinanzi al fratello Ladislao Jagellone.[20] Ciò portò il re polacco a decidere di cedere a Švitrigaila il possesso, a titolo di feudo, di alcune terre situate nella Podolia orientale; al di là del gesto di clemenza, alcuni storici hanno ritenuto che Ladislao perseguisse anche un secondo fine, volendo forse segretamente assecondare le mire espansionistiche del giovane ribelle per contrastare il rafforzamento del potere da parte del cugino Vitoldo.[20] Nell'agosto del 1399, Švitrigaila partecipò alla disastrosa spedizione condotta da Vitoldo contro i tartari dell'Orda d'Oro e culminata con la battaglia del fiume Vorskla.[21] Durante questo scontro perse la vita il nobile polacco Spytko II di Melsztyn, i cui feudi furono incamerati per decisione di Ladislao Jagellone da Švitrigaila.[22] Essi erano principalmente concentrati nella Podolia occidentale e comprendevano la fiorente città di Novhorod-Sivers'kyj.[2] Seppure queste terre non facessero parte del Granducato lituano, si trattava comunque di un'ampia porzione di territori.[22] Malgrado ciò, Švitrigaila mirava a un altro obiettivo ed era consapevole del fatto che la reputazione di Vitoldo sia in patria sia in Polonia era stata affossata dalla disfatta di Vorskla, motivo per cui si preparò ad agire facendosi portatore degli interessi di una cerchia di nobili scontenti.[23]

Tra 1400 e 1410

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La battaglia del fiume Vorksla aveva fatto comprendere a Vitoldo quanto fosse mai necessario del supporto esterno, soprattutto per presidiare le vastissime frontiere del suo Granducato.[22] Inoltre, poiché Ladislao Jagellone non aveva un erede e Vitoldo era molto affascinato dal mondo europeo occidentale e poteva contare su un numero consistente di fidati consiglieri polacchi, il granduca lituano si avvicinò alla Polonia piuttosto che allontanarsi, circostanza la quale portò alla conclusione dell'Unione di Vilnius e Radom del 1401.[22]

Verso la fine dell'anno, Švitrigaila pianificò di recarsi nel territorio dello Stato monastico dei Cavalieri Teutonici, di nuovo in cerca di supporto alla sua causa.[22] Il momento storico appariva particolarmente favorevole: tutte le attenzioni internazionali erano concentrate sull'imminente matrimonio che avrebbe avuto luogo tra Ladislao Jagellone e Anna di Celje, dalla quale il re polacco sperava di poter avere il tanto agognato erede, ma contraddistinto da forti perplessità (la notevole differenza di età tra i due coniugi, la non conoscenza da parte di Anna del polacco e il totale disinteresse da parte di Ladislao di qualunque argomento che non riguardasse la caccia o l'ars bellica).[24] Il 31 gennaio del 1402, due giorni dopo le celebrazioni delle nozze tra Ladislao e Anna, Švitrigaila si presentò travestito da mercante a Marienburg, la capitale dello Stato monastico, e incontrò ancora il Gran maestro von Jungingen, dicendosi disponibile a prestare a lui i propri servigi.[24] Le due controparti giunsero dunque a un'intesa, ai sensi della quale il Gran maestro avrebbe aiutato Švitrigaila a recuperare le sue terre nella Rus' meridionale e avrebbe appoggiato la sua pretesa al ruolo di granduca, consentendo in cambio ai crociati di governare indisturbati i loro territori, compresa la Samogizia.[24] Poiché il suo possesso non era stato ceduto da Vitoldo, Švitrigaila si impegnò a mantenere questa promessa firmando a suo nome il trattato di Salynas.[24] Senza avvertire Vitoldo, i Cavalieri teutonici e l'Ordine di Livonia aggredirono simultaneamente la Lituania nel marzo del 1402; in seguito, annunciarono di riconoscere Švitrigaila quale legittimo granduca di Lituania.[24] Pare che qualche boiardi fosse favorevole all'ascesa di Švitrigaila al potere, ma in pochi apparivano disposti a dichiararlo apertamente.[24] La decisione assunta da Konrad coincise con un cinico calcolo politico senza alcuna sfumatura religiosa,[24] aspetto che del resto non connotava più la lunga crociata lituana da più di qualche anno. Nel marzo del 1402, dopo due mesi di lotte, il Gran maestro e Ladislao Jagellone si incontrarono di persona, un segno questo di probabile apertura da parte di entrambi al tavolo delle trattative per la pace.[25] Probabilmente, ciò testimoniava anche i fallimenti riportati da Švitrigaila nella sua personale lotta.[25] Nonostante un assalto diretto contro Vilnius, Vitoldo seppe stroncare i pochi aristocratici filo-teutonici presenti in patria e respinse Švitrigaila e i suoi sostenitori.[26]

Ebbe così inizio un lungo percorso diplomatico culminato all'inizio del 1404 con il ripristino dello status quo per quanto riguardava le frontiere e con la rinuncia da parte di Švitrigaila a sostenere qualunque rivolta anti-lituana in cambio di una riconciliazione con la sua famiglia.[27] Il riavvicinamento può essere facilmente intuito se si cita la partecipazione di Švitrigaila all'assedio condotto da Vitoldo nel 1404 (o 1405)[28] ai danni di Smolensk.[29] Malgrado l'attacco fallì, Vitoldo riuscì comunque a ripristinare l'autorità lituana sulla città[29] e Švitrigaila venne ricompensato con l'assegnazione di alcune terre situate nei pressi del fiume Dnepr.[28] Malgrado nel 1406 fornì assistenza al suo cugino granduca nella guerra condotta contro Pskov,[30] le mire di potere di Švitrigaila non si erano mai del tutto spente. È per questa ragione che, come attestano le fonti coeve, nel 1408 partì alla volta di Mosca allo scopo di rivolgersi in cerca d'aiuto a Basilio I.[31] Pare che fece un'impressione positiva sul sovrano, tanto che gli venne concessa la gestione dell'importante regione di Vladimir (pari in termini di grandezza a circa la metà del territorio della Moscovia).[31] Finì tuttavia probabilmente prigioniero tra i tartari quando questi attaccarono le terre di Basilio, salvo poi fare ritorno alla corte di Vitoldo nel settembre del 1409.[32] Il granduca non si fidò mai «di cenare allo stesso tavolo», assumendo infine la drastica decisione di imprigionare Švitrigaila non appena venne a conoscenza della corrispondenza segreta che questi stava intrattenendo con il Gran maestro teutonico.[32][33]

Tra 1410 e 1420

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Švitrigaila rimase incarcerato dal 1409 al 1418 e sottoposto a un rigido regime di controllo. Infatti, durante questo periodo fu autorizzato a emanare atti soltanto con il consenso del granduca o a spedire dei documenti per le chiese. Solo in seguito fu allontanato da Vilnius e sorvegliato nel castello di Kremenec'.[34] William Urban ha provato a spiegare la scelta di Vitoldo sostenendo che la morte di Švitrigaila non gli «avrebbe arrecato alcun beneficio»; semmai, tenerlo in vita avrebbe reso poco serie le pretese di qualsiasi altro potenziale oppositore che intendeva aspirare al ruolo di granduca.[35]

Nel 1418, alcuni nobili rus' si presentarono al comandante di Kremenec' in veste di mercenari. Dopo essersi assicurati la sua fiducia, riuscirono a organizzare durante una notte l'evasione di Švitrigaila uccidendo le sentinelle e dirigendosi poi verso ovest.[35] Vi è però incertezza sul percorso effettivamente seguito. Secondo la Cronaca di Nikon, il nobile lituano cavalcò fino all'Ungheria, dopodiché raggiunse Costanza per incontrare l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo (e dove contava di imbattersi in qualche simpatizzante della sua causa durante il concilio in corso), che da lì lo inviò in Prussia, da dove infine raggiunse in segreto la Samogizia.[2][35] Secondo lo storico William Urban, risulta più credibile il resoconto fornito dal cronista prussiano Johann von Posilge, secondo il quale Švitrigaila andò in Valacchia e in seguito in Austria, salvo poi fare ritorno in Rus' transitando attraverso il regno d'Ungheria. Mentre la notizia della sua fuga suscitò allarme in Lituania e in Polonia, in Rus' si diffuse un senso di gioia.[36] Nell'estate del 1418, scoppiarono diversi focolai di rivolta in Samogizia fomentati dai sostenitori di Švitrigaila.[37] Tuttavia, la ribellione non venne condotta efficacemente e finì per essere repressa nel mese di ottobre da Vitoldo; non si ha notizia di un coinvolgimento di Švitrigaila in queste operazioni, motivo per cui si ritiene che egli non fosse presente in Samogizia e che avesse probabilmente evitato di farsi coinvolgere.[37]

Nel 1419 ebbe luogo una riconciliazione tra Ladislao Jagellone e Švitrigaila, mentre l'anno seguente, sia pur al termine di una serie di incontri in cui gli sforzi compiuti dalla diplomazia furono notevoli, Vitoldo perdonò suo cugino.[2][32] Per suggellare la pace fatta, a Švitrigaila fu ceduto il possesso a titolo di feudo di Černihiv, Brjansk, Trubčevsk e, nuovamente, di Novhorod-Sivers'kyj.[32]

Tra 1420 e 1430

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Riappacificati gli animi, Švitrigaila preferì mantenere un basso profilo e gli eventi che lo interessarono assunsero perlopiù un peso marginale. È noto, ad esempio, che nel 1421 respinse un'invasione tartara e fece condurre da Vitoldo i prigionieri catturati.[38] Nel 1422, nelle fasi antecedenti alla guerra di Gollub condotta contro l'Ordine teutonico, cercò di mantenere un atteggiamento pacifico e addirittura avvisò il Gran maestro che le ostilità apparivano imminenti.[39]


1428 Nel 1428 Švitrigaila assistette militarmente Vitoldo nelle sue battaglie con Novgorod il Grande. [more]

Aprile 1429 Nell'aprile del 1429, Svidrigillo inviò un inviato a Sigismondo di Lussemburgo per assicurare all'imperatore la fedeltà del principe lituano. [segue]

Novembre 1430 Secondo il racconto di Jan Długosz, durante i festeggiamenti funebri Svidrigelo si impadronì del castello di Vilnius e poi di Trakai senza preavviso, risolvendo così la questione della sua successione al trono lituano. [segue].

Novembre 1430 Nel novembre 1430, Svidrigelo ricevette la dignità di Granduca di Lituania dalle mani di Ladislao Jagellone. [more]


Novembre 1430 Nel novembre 1430, i magnati polacchi, senza consultare Ladislao Jagellone, inviarono un esercito della corona in Podolia per impadronirsi dei castelli di confine. Il re e Swidrygiello inviarono degli inviati con l'ordine di consegnare le roccaforti al principe lituano; l'ordine fu disatteso e gli inviati imprigionati. [segue]

Novembre 1430 Secondo il racconto di Jan Długosz, quando Świdrygiełło apprese dell'occupazione della Podolia da parte dell'esercito della Corona, andò su tutte le furie e progettò di uccidere Władysław Jagiełło. [more]

5 novembre 1430 Il 5 novembre 1430, Svidrigillo emise il primo documento noto in cui compariva come Granduca di Lituania. [segue]

8 novembre 1430 L'8 novembre 1430 viene raggiunto un accordo tra Svidrigillo e Ladislao Jagiello, in base al quale il re viene liberato dalla sua guardia e il principe riceve l'impegno a restituire i principali castelli della Podolia. [more]

8 novembre 1430 L'8 novembre 1430, Svidrigillo inviò un messaggero, Sigismondo Roth, a Sigismondo di Lussemburgo con un'offerta di alleanza e la richiesta della corona, precedentemente destinata a Vytautas Kiejstutowicz. [segue]

Novembre 1430 Lo starosta di Kamenec', Michal Buczacki, si rifiuta di consegnare il castello ai rappresentanti di Svidrigela, il che diventa motivo di ulteriore accanimento da parte del principe lituano. Di conseguenza, Vladislav Jogaila fu nuovamente imprigionato e un distaccamento armato partì per la Podolia con il compito di riprendere i castelli della Podolia. [more]

Novembre 1430 Poco dopo aver assunto il governo di Vilnius, Svidrigelo inviò un inviato al khan tataro Achmet nella persona dello starosta Piotr di Novgorod. L'inviato riuscì a concludere un'alleanza lituano-tatara. [more]

Dicembre 1430 Nel dicembre 1430, le truppe lituane provenienti dalla Volinia invasero la Podolia. Devastarono la Terra di Trembowel. Presidiarono Zbaraż, Wiśniowiec e Krzemieniec. Occuparono poi Olesko e saccheggiarono i dintorni di Leopoli. [more]

Dicembre 1430 Alla notizia della prigionia di Ladislao Jagellone, Papa Martino V inviò un'ammonizione a Swidrygiello minacciandolo di apporre un interdetto. [more]

Fra 1431 e 1434

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1431 All'inizio del suo regno, Świdrygiełło si alleò contro Władysław Jagiello con il voivoda moldavo Alessandro il Buono. L'alleanza era così stretta che il duca lituano avrebbe persino sposato la figlia del voivoda. [more]

21 gennaio 1431 Il 21 gennaio 1431, Svidrigelo concluse un trattato con la repubblica di Novgorod il Grande. [segue]

Febbraio 1431 Nel febbraio 1431, Svidrigillo presenta a Ladislao Jagiello un progetto di alleanza tra l'Ordine Teutonico, il Granduca di Lituania, il Re di Polonia e Sigismondo di Lussemburgo. [more]

Febbraio 1431 Nel febbraio 1431, in un convegno a Sandomierz, dopo molte discussioni burrascose, i signori polacchi accettarono di accogliere Svidrygiello sul trono lituano a certe condizioni che il duca di Lituania non accettò; per questo motivo, iniziarono i preparativi per la guerra. [more]

Febbraio 1431 Nel febbraio 1431, durante un congresso a Sandomierz, si decise di iniziare i preparativi per la guerra con Svidrigela. L'obiettivo della spedizione era quello di catturare Lutsk in Volhynia. [segue]

Marzo 1431 All'inizio della primavera del 1431, Svidrigelo con un attacco improvviso prese Horodło, che apparteneva al duca Casimiro II. [segue].

Marzo 1431 Alla fine di marzo 1431, Svidrygiello ricevette un inviato da Sigismondo Korybutovich, che si presentò con un'offerta di alleanza. [segue]

Aprile 1431 Alla fine di aprile 1431, a Biecz, Władysław Jagieło ricevette un inviato di Svidrygieło. [more]

20 maggio 1431 Dopo il 20 maggio 1431 a Krzemieniec (probabilmente vicino a Vileyka), Svidrigillo si incontrò con il Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff per stabilire i termini preliminari dell'alleanza lituano-teutonica. [more]

19 giugno 1431 Il 19 giugno 1431, nella città lituana di Skirstymon (Christmemel), Svidrigelo concluse un'alleanza anti-polacca con il Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff e il maestro nazionale livoniano Zizon von Rutenberg. [more]

20 giugno 1431 Il 20 giugno 1431, Svidrigelo inviò una lettera a Ladislao Jagiello per informarlo dell'alleanza lituano-teutonica. [segue]

22 giugno 1431 Intorno al 22 giugno 1431, Władysław Jagiełło inviò Lutek di Brzezie a Svidrygieło da Biecz. Il sovrano lituano, dopo aver ascoltato l'inviato, si arrabbiò a tal punto che lo schiaffeggiò e lo fece imprigionare. [more]

25 giugno 1431 In una lettera del 25 giugno 1431, Svidrygiello informò il Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff della distruzione della città di Horodło da parte dei polacchi e lo esortò ad avviare un'azione militare contro la Polonia. [segue]

4 luglio 1431 Il 4 luglio 1431 Svidrigelo ricevette una dichiarazione di guerra dai signori polacchi. Horodło, Vladimir e Zbarazh furono presi poco dopo. [more]

12 luglio 1431 Il 12 luglio 1431, da Stepan, Svidrigelo informò per lettera il Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff che tutte le trattative non erano riuscite a raggiungere un accordo e che i polacchi assediavano Lutsk già da due giorni. [segue]

15 luglio 1431 Il 15 luglio 1431, una lettera di Władysław Jagiełło che dichiarava guerra a Svidrigiello era già a casa del destinatario. [more]

22 luglio 1431 Il 22 luglio 1431 si svolse una scaramuccia tra l'esercito di Svidrigiello e le truppe reali presso Uściług. [segue]

23 luglio 1431 Il 23 luglio 1431, nei pressi di Vladimir, le truppe di Svidrigela combatterono un'altra scaramuccia con l'esercito di Władysław Jagiełło. [more]

30 luglio 1431 Il 30 luglio 1431, nei pressi del villaggio di Sadowa, a quattro miglia da Lutsk, i deputati di Świdrygiełło, il principe Costantino e il lituano Sedybor, si incontrarono con Władysław Jagieło. Fu poi concordato che il Granduca di Lituania sarebbe arrivato personalmente il 4 agosto per i colloqui di pace. [more]

31 luglio 1431 Il 31 luglio 1431, Svidrigelo partecipò alla battaglia persa di Lutsk contro le truppe di Vladislav Jogaila. [segue]

1º agosto 1431 Il 1° agosto 1431, le truppe di Władysław II Jagiełło iniziarono l'assedio di Lutsk. [more]

1-2 settembre 1431 L'1-2 settembre 1431, a Czartorysko, i rappresentanti di Svidrigail e Ladislao Jagiello conclusero una tregua che sarebbe durata fino al 24 giugno 1433. [segue]

20 settembre 1431 Il 20 settembre 1431, il Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff scrisse una lettera a Świdrygiełło in cui lamentava il fatto che i polacchi, in forze considerevoli al confine, si stavano radunando e avevano cattive intenzioni. [altro]

Autunno del 1431 La tregua con Ladislao Jagiello fu seguita da un intenso scambio di messaggeri tra Cracovia e Vilnius, con l'intento di elaborare una pace duratura. [more]

21 ottobre 1431 Il 21 ottobre 1431, il Consiglio di Basilea inviò una convocazione a Svidrigela, al re di Polonia e ai Cavalieri Teutonici affinché si accordassero e sottoponessero la disputa al Consiglio per un arbitrato. [segue]

Autunno del 1431 Nell'autunno del 1431, le violazioni della legge non erano rare al confine tra Polonia e Lituania. [segue]

Novembre 1431 Nel novembre 1431, Świdrygiełło ricevette un inviato di Władysław Jagiełło, che era il ciambellano reale Jan Mężyk. [more]

30 dicembre 1431 Verso la fine del 1431, in Polonia nacque il progetto di offrire a Svidrigiello una reggenza. Uno degli apologeti di questa idea fu il voivoda di Sandomierz Piotr Szafraniec, che ne scrisse in una lettera al principe lituano il 30 dicembre 1431. [more]

1431 / 1432 Tra la fine del 1431 e l'inizio del 1432, Svidrigelo ricevette un tributo dal deputato di Pskov, Aleksei Efiremovich. [segue]

Gennaio 1432 I Cavalieri Teutonici, per impedire il congresso polacco-lituano che si sarebbe dovuto tenere il 2 febbraio 1432 a Połubicze, tra Brest e Parczów, diffusero la voce che Ladislao Jagieło stava portando un esercito e che sarebbe venuto con un esercito al congresso per catturare e imprigionare Svidrigiello. [more]

1432 Dopo la morte del metropolita ruteno Fozio, Svidrigiello inviò a Mosca il sovrano di Smolensk Erasmo, che fu accolto favorevolmente e tornò come successore del defunto. Fu anche incaricato di preparare l'unione delle Chiese romana e moscovita. [segue]

2 febbraio 1432 Il 2 febbraio 1432 si svolse a Połubicze, tra Parchov e Brest-on-the-Bug, un convegno di dignitari polacco-lituani, durante il quale si sarebbe dovuto concludere un accordo tra Svidrigailla e Ladislao Jagiello e firmare una pace duratura. Purtroppo il vertice fu interrotto per l'impossibilità di raggiungere un terreno comune. [more]

15 maggio 1432 Il 15 maggio 1432, a Skirstymon, Svidrigaila prolungò l'alleanza della Lituania con l'Ordine Teutonico. [segue]

Maggio 1432 Nella primavera del 1432, Svidrigillo sposa la sorella del principe di Tver Boris Sophia o Anna. [segue]

Maggio 1432 Poco dopo la conclusione dell'alleanza tra la Lituania e l'Ordine Teutonico, il consiglio di Novgorod inviò degli inviati per chiedere il patrocinio accettando la supremazia lituana. Svidrigelo non poteva rifiutare una simile opportunità. In qualità di governatore, inviò a Novgorod il nipote Giorgio Lingwenowicz. [more]

Maggio 1432 Alla fine di maggio 1432, Świdrygiełło ricevette i deputati di Władysław Jagiełło, il vescovo di Kujawy Jan e il castellano di Sieradz Wawrzyniec Zaręba, che si presentarono con una proposta di incontro tra il re e il granduca. [more]

Giugno 1432 Probabilmente nel giugno 1432, gli Pskoviani si recarono a Svidrigelo con la proposta di accettare la supremazia lituana. [Altro]

Luglio 1432 Nel luglio 1432, Swidrygiello ricevette nuovamente l'inviato di Wladyslaw Jagiello, Lawrence Zaręba, che, oltre alla sua missione palese, aveva anche una missione segreta in Lituania. [more]

Luglio 1432 Quando Świdrygiełło venne a conoscenza dell'alleanza polacco-ussita, ne informò al più presto il Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff. Seguì un intenso scambio di messaggi. [more]

Luglio 1432 Quando Svidrigaila venne a conoscenza dell'alleanza polacco-ussita, sfogò la sua rabbia in una lettera presto inviata a Władysław Jagieło, accusandolo di una presunta intenzione di rompere la tregua e l'unione con gli hussiti. [more]

Luglio 1432 Alla fine di luglio 1432, a Grodno, Swidrygillo si incontrò con Siemowit V per discutere di una possibile alleanza. [segue]

Agosto 1432 A metà agosto 1432, sull'argine della Vistola presso Ostromecko, i deputati di Świdrygiełło parteciparono a un convegno di rappresentanti di Władysław Jagieło e deputati dell'Ordine Teutonico. L'obiettivo del vertice era quello di chiarire gli incidenti di confine e di trovare il modo di regolare gli episodi che hanno rovinato le relazioni reciproche durante la tregua. [more]

31 agosto / 1 settembre 1432 Nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre 1432, in Lituania si verificò un colpo di stato, in seguito al quale Svidrigelo, attaccato a Oshmyany, riuscì a fuggire, trovando rifugio nella parte sud-orientale del dominio lituano, così Sigismondo Kiejstutovich prese il potere nella capitale Vilnius. [more]

Settembre 1432 In vista del continuo conflitto della Polonia con l'Ordine Teutonico, nel settembre 1432 le autorità del Consiglio di Basilea decisero di inviare inviati a Władysław Jagieło, ai Prussiani Teutonici e a Świdrygieło. [more]

Settembre 1432 Nell'autunno del 1432, Svidrygiello inviò degli inviati a Sigismondo Kiejstutowicz, con la proposta di perdonare le sue colpe in cambio della cessione del trono lituano. Quest'ultimo avrebbe ordinato di annegare coloro che avevano presentato l'offerta. [continua]

Ottobre 1432 Nell'ottobre 1432, le truppe di Svidrigaila guidate dallo starost di Braclaw e dal principe di Krzemieniec Fedko di Ostrog di Nesvizh stavano devastando la Podolia. Per difendere il territorio saccheggiato, un distaccamento armato fu concentrato a Leopoli. Władysław Jagiełło ne affidò il comando al voivoda di Rutenia e ciambellano reale Jan Mężyk di Dąbrowa, nonché allo starost generale (ruteno) di Leopoli e castellano di Międzyrzec, Wincenty di Szamotuły. [more]

Ottobre 1432 Nell'ottobre 1432, l'esercito di Władysław Jagiełło catturò il castello di Olesko appartenente ai sostenitori di Svidrygiello. [more]

Ottobre 1432 Dopo il colpo di Stato, l'Ordine Teutonico cercò di sostenere Svidrigela e lo convinse della propria fedeltà. [segue]

Novembre 1432 All'inizio di novembre 1432, Svidrigillo si sforzò di catturare Vilnius, affermando che i boiardi ruteni e lituani glielo avevano chiesto. Insieme a un esercito tartaro alleato, si mosse verso nord. [more]

Novembre 1432 Nell'autunno del 1432, un deputato fu torturato a Vilnius dopo aver confessato una cospirazione che si era formata tra i dignitari di fiducia di Sigismondo Kiejstutowicz. In questo modo, le possibilità di Svidrigelo di riconquistare il trono lituano svanirono. [more]

Novembre 1432 Quando Świdrygiełło iniziò la sua marcia verso Vilnius, Borysów si arrese, seguita da Minsk e Krewo. [more]

Novembre 1432 A metà novembre 1432, l'esercito di Władysław Jagiełło attraversò il fiume Murachwa vicino a Kopystrzyn, che separava le terre di Kamieniec e Bracław. Mentre il principe Fedko evitava la battaglia, le truppe reali procedettero alla cattura dei castelli presidiati dagli equipaggi di Svidrigelo. [more]

30 novembre 1432 Il 30 novembre 1432, l'esercito di Svidrigiello guidato dal principe Fedko di Nesvizh fu sconfitto dalle truppe polacche in una battaglia presso il fiume Morachwa. [segue]

8 dicembre 1432 L'8 dicembre 1432, Svidrigelo dovette salvarsi fuggendo a Polotsk dopo aver perso la battaglia di Oshmiana contro le truppe alleate di Vladislav Jagiello e Sigismondo Kiejstutovich. [more]

Dicembre 1432 Nel dicembre 1432, Svidrigelo accettò di cedere Palanga di Samogizia al Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff. [segue]

Dicembre 1432 Alla fine del 1433 il Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff tenta di riconciliare Svidrigillo con Sigismondo Kiejstutowicz. [segue]

Dicembre 1432 Nel dicembre 1432 Świdrygiełło si concentrò sull'organizzazione di una coalizione per colpire a Vilnius all'inizio dell'anno successivo, da dove Sigismondo Kiejstutowicz dovette essere allontanato. [more]

1432 / 1433 Alla fine del 1432 e all'inizio del 1433, Świdrygiełło beneficiò della mediazione e dei consigli dell'inviato teutonico, il komtur di Gniew, Ludwik von Landsee. [more]

Gennaio 1433 All'inizio del 1433, in occasione di un convegno a Vitebsk, l'intera nobiltà della Rus' giura fedeltà a Svidrigelo. Questa adesione diventa il motivo di nuovi scontri con Sigismondo Kiejstutowicz. [more]

Febbraio 1433 All'inizio del febbraio 1433, Świdrygiełło radunò le truppe nella zona di Minsk e Dzisna, in attesa che il maestro livoniano von Rutenberg attaccasse insieme a Zygmunt Kiejstutowicz. Non essendo arrivato, si ritirò senza tentare di combattere una battaglia. [more]

1433 Nella prima metà del 1433, il Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff assunse il ruolo di mediatore con l'obiettivo di riconciliare Swidrygiello con Sigismondo Kiejstutowicz. [more]

22 marzo 1433 Il 22 marzo 1433, i sudditi di Svidrigela, Yaroslav Lingvenovich e Andrew Mikhailovich, inviarono da Vitebsk a Basilea una lettera piena di calunnie su Sigismondo Kiejstutovich e sui polacchi. [segue]

Primavera 1433 Nella primavera del 1433, su pressione del Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff, Svidrigelo inviò il suo rappresentante, il dottor Andrew Pfaffendorf, al Consiglio di Basilea. [segue]

Aprile 1433 All'inizio di aprile del 1433, Lutsk passa dalla parte di Svidrigelo. [segue]

Aprile 1433 La presa di Lutsk da parte di Svidrygiello suscita uno spirito insurrezionale tra la popolazione rutena. Slutsk divenne il centro di una nuova ribellione e da lì la rivolta si spostò verso ovest. Inoltre, gli eserciti della commenda del Duca di Dneburgo entrarono nei territori lituani settentrionali. [more]

11 aprile 1433 L'11 aprile 1433, in una lettera a Svidrigela, il Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff scrisse che intendeva colpire la Polonia con tutte le sue forze il 31 maggio e quindi esortò Svidrigela ad attaccare la Lituania. [segue]

3 maggio 1433 Il 3 maggio 1433 Svidrigela accettò la proposta del Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff e confermò che lo avrebbe sostenuto militarmente nella guerra contro la Polonia. [segue]

Maggio 1433 Nel maggio 1433, i comandanti di Svidrigillo, Nos di Lutsk e Fedko di Braclav, appoggiati da una truppa di Tartari, attaccarono Brest Litovsk e Kamieniec Podolski. [more]

31 maggio 1433 Nella primavera del 1433, Svidrigillo inviò una lettera al maestro livoniano Rutenberg per esortarlo a colpire insieme la Polonia e fissò il termine del 31 maggio 1435 per il concentramento dell'esercito. [segue]

Luglio 1433 A metà luglio 1433, Svidrigillo, dopo aver unito le sue forze con l'esercito del maestro livoniano Cysse von Rutenberg, entrò nel territorio della Lituania governato da Sigismondo Kiejstutowicz. Diretto a Vilnius, devastò la zona circostante lungo il percorso. L'assedio della capitale durò 14 giorni e si concluse con l'incendio della città. [more]

25 luglio 1433 In una lettera al Consiglio di Basilea del 25 luglio 1433, Svidrigil assicurava il suo favore, i suoi migliori auguri per il raggiungimento della pace e che avrebbe esortato i Ruteni all'unione delle Chiese. [segue] 18 agosto 1433 Intorno al 18 agosto 1433, Svidrigillo e il campione livoniano Cysse von Rutenberg si attestarono a Trakai. Durante i quattro giorni di assedio, non riuscirono a conquistare la città. Dopo aver devastato la zona, si ritirarono. [more] Agosto 1433 Ritiratisi da Trakai, Svidrigelo e il campione livoniano Cysse von Rutenberg si accinsero a devastare ulteriormente la Lituania. Lungo la strada, Wojtyszki fu bruciata e Krewo fu catturata. [segue] Agosto 1433 Nei pressi di Molodeczno ha luogo una scaramuccia tra Svidrigela e un'unità di Sigismondo Kiejstutowicz guidata da Piotr Montykirdowicz, che si conclude con la sconfitta di quest'ultimo. [more]

Settembre 1433 All'inizio di settembre, Svidrigillo e il campione livoniano Cysse von Rutenberg catturano Zaslavl, Minsk e Borisov. A causa di una pestilenza, la campagna si concluse. A Lukomla, Svidrigillo sciolse il suo esercito e si diresse verso Kiev. [more]

13 settembre 1433 Il 13 settembre 1433, a Jasinec, Svidrigillo fu oggetto di negoziati che portarono alla firma di una tregua nella guerra della Polonia con l'Ordine Teutonico. [segue]

Settembre 1433 Nella seconda metà del settembre 1433, Svidrigillo inviò truppe armate al comando del principe Fedko di Podolia e del principe Nosa per catturare Brest-Litovsk. Il rapido intervento delle truppe di Władysław Jagiełło, giunte in soccorso, salvò la città. [more]

Ottobre 1433 Nell'ottobre 1433, a seguito di una campagna di quattro settimane intrapresa da Sigismondo Kiejstutowicz, Svidrigail perse tutto ciò di cui si era impadronito insieme al padrone della Livonia un mese prima. [segue]

Autunno del 1433 Nell'autunno del 1433, Svidrigillo aiutò Sid Achmet a salire sul trono nella capitale dell'Orda d'Oro, Sarai. [continua]

26 novembre 1433 In una lettera al Consiglio di Basilea del 26 novembre 1433, Svidrigillo afferma che Ladislao Jagiello ha infranto il giuramento fatto a suo padre, per cui Svidrigillo è la parte lesa. [altro]

15 dicembre 1433 Il 15 dicembre 1433 fu firmato a Łęczyca un armistizio di dodici anni nella guerra della Polonia contro l'Ordine Teutonico. A questo trattato aderirono anche Świdrygiełło e Zygmunt Kiejstutowicz. [more]

Gennaio 1434 Nel gennaio 1434, Świdrygiełło compì una spedizione di saccheggio nel territorio soggetto a Zygmunt Kiejstutowicz. [more]

Febbraio 1434 Nel febbraio 1434, durante il suo soggiorno a Podlasie, Władysław Jagieło, intuendo la sua imminente morte, decise di riconciliarsi con Świdrygieło. Il fratello minore del re rifiutò un incontro fraterno. [more]

7 aprile 1434 In una lettera vanagloriosa del 7 aprile 1434, Svidrygiello riferisce al Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff che Giorgio Dmitrovich, che ha da poco sconfitto Vasilij II, gli ha promesso un appoggio armato. [segue]

Estate del 1434 Nell'estate del 1434, Svidrigelo inviò degli inviati a Papa Eugenio IV con l'assicurazione del suo desiderio di unire le chiese e con lamentele contro i polacchi e Sigismondo Kiejstutowicz, che fino a quel momento aveva imprigionato sua moglie. [segue]

Agosto 1434 Nell'agosto del 1434, Svidrigelo attaccò con le armi il territorio lituano sotto il dominio di Sigismondo Kiejstutowicz. [segue]

Agosto 1434 Nella seconda metà dell'agosto 1434, l'intera Rus' occidentale sottoposta al dominio di Svidrigello è attanagliata da una rivolta scatenata dal metropolita Erasmo. La rivolta portò Lutsk sotto il dominio di Sigismondo Kiejstutowicz. Ci fu anche un tentativo di catturare Kiev, ma fallì. [continua]

Settembre 1434 Anche lo starosta di Krzemieniec e Braclaw, Fedko Nesvidzki, agì contro Svidrigiello, arrendendosi all'autorità di Vladislav Varna. Come conseguenza delle sue azioni, Krzemieniec passò in effettivo possesso della Polonia. [more]

Settembre 1434 Un grande diluvio e un movimento di massa organizzato da Zygmunt Kiejstutowicz e la fiaccola della ribellione sollevata dal metropolita Herasym costringono Svidrigaila a terminare la sua campagna in Lituania. [more]

Settembre 1434 Dopo la fine della campagna contro Sigismondo Kiejstutowicz, Svidrigillo procedette alla repressione della rivolta. Grazie alle sue azioni, riuscì a impedire che Kiev e Braclav si staccassero. [more]

Settembre 1434 Świdrygiełło, venuto a conoscenza dell'inviato polacco del cancelliere Jan Koniecpolski e del maresciallo Jan Oleśnicki presso Sigismondo Lussemburgo, invia anch'egli i suoi inviati all'imperatore. [more]

Novembre 1434 Probabilmente nel novembre 1434 si svolse a Prešburg un incontro dei deputati di Svidrigelo con Sigismondo di Lussemburgo. [segue]

Dicembre 1434 Nel dicembre 1434 Svidrigillo perse la Volhynia meridionale con Krzemieniec e la Podolia orientale con Bracław. [Altro]

Marzo 1435 Nel marzo 1435, il voivoda di Smolensk Jerzy Butrym irrompe nel palazzo del metropolita per conto di Svidrygiello e cattura Erasmo, sequestrando la sua corrispondenza, che diventa prova del suo tradimento. [continua]

Giugno 1435 Nel giugno del 1435, Svidrigillo inviò una lettera a Papa Eugenio IV in cui raccontava gli ultimi avvenimenti in Rus', allegando una copia dei documenti sequestrati al metropolita Erasmo. [segue]

Luglio 1435 Nell'estate del 1435, Svidrigillo, tramite un certo Hanushka, invia una lettera a Sigismondo di Lussemburgo chiedendogli di non stringere trattati con i polacchi e di sostenerlo nella sua guerra contro Sigismondo Kiejstutowicz. [more]

Luglio 1435 A metà luglio 1435, Svidrigelo concentra le sue truppe a Vitebsk. Esse contavano circa 6.000 cavalleria leggera russa e 500 tartari. [segue]

26 luglio 1435 Il 26 luglio 1435 Svidrigillo fa bruciare sul rogo il metropolita Herasym. [segue]

Agosto 1435 Nella prima metà di agosto del 1435, Svidrigillo si recò al concentramento dell'esercito presso Braslav, dove lo attendevano il maestro livoniano Kerskorf e Sigismondo Korybutovich. [segue]

Agosto 1435 Nell'agosto del 1435, Svidrigillo ricevette una lettera da Sigismondo di Lussemburgo in cui l'imperatore descriveva i trattati conclusi con i polacchi. [segue]

Agosto 1435 Dopo il 20 agosto 1435, gli eserciti di Svidrigillo e del maestro livoniano Kerskorf marciano a sud-ovest verso Wiłkomierz. [segue]

1 settembre 1435 Il 1° settembre 1435, Svidrigelo fu coinvolto in una battaglia persa sul fiume Sveti, vicino a Vilkomierz. Riuscì a fuggire dal campo di battaglia. In questo modo evitò la morte, che era toccata, tra gli altri, al campione livoniano Kerskorf e a Sigismondo Korybutovich.

Settembre 1435 Swidrygiello si rifugia a Polotsk dopo aver perso la battaglia sul fiume Saint presso Vilkomir. [more]

24 settembre 1435 Il 24 settembre 1435, a Vitebsk, Svidrigelo scrive una lettera al Gran Maestro Paul Bellitzer von Russdorff chiedendogli aiuto. In questo periodo, il figlio di Sigismondo Kiejstutowicz, Mikhail, continua la sua campagna contro Svidrigelo. Riuscì a prendere Smolensk. I tentativi di catturare Vitebsk e Polotsk non ebbero successo. [altro]

Autunno 1435 Nell'autunno del 1435, Svidrigelo si rifugiò a sud, vicino al confine con i Tartari. In Lituania girava voce che fosse morto. Per questo motivo, Starodub e Mtsensk passarono dalla parte di Sigismund Kiejstutowicz. [more]

Gennaio 1436 Probabilmente all'inizio del 1436 Svidrigelo riapparve integro e in salute. Per cominciare, riconquistò Starodub e Mtsensk, poi attaccò un castello lituano di confine e liberò otto prigionieri livoniani. [more]

Febbraio 1436 Nel febbraio 1436, i deputati del re Ladislao Varnańczyk cercarono di convincere Svidrigaila a fare la pace. [segue]

Febbraio 1436 Il prossimo obiettivo di Svidrigelo fu la Podolia, dove prese Luck e Krzemieniec dai polacchi e devastò notevolmente il territorio. [segue]

15 marzo 1436 In una lettera a Paul Bellitzer von Russdorff del 15 marzo 1436, Svidrigillo include la richiesta che il Gran Maestro attacchi la Lituania con i suoi Tartari. [segue]

1º aprile 1436 Solo il 1° aprile 1436 Świdrygiełło venne a conoscenza del trattato di pace concluso a Brześć Kujawski, che poneva fine alla guerra della Polonia con l'Ordine Teutonico. [segue]

1436 Nel 1436, Svidrigelo perse la sovranità su Polotsk e Vitebsk a favore di Sigismondo Kiejstutowicz. [segue]

Novembre 1436 Nel novembre 1436 Svidrigelo riprese i negoziati di pace con i rappresentanti di Vladislav Varna. L'unico risultato dei colloqui fu un armistizio. [segue]

Giugno 1437 A metà giugno 1437 Kiev e Lutsk, appartenenti a Svidrigelo, furono attaccate dall'esercito di Sigismondo Kiejstutovich. La prima parte dell'esercito dell'aggressore fu schiacciata in campo aperto dal voivoda di Kyiv Yursha, mentre la seconda parte intraprese un assedio senza successo, ma dopo aver appreso della sconfitta a Kyiv, ruppe il campo. [more]

15 agosto 1437 Il 15 agosto 1437, Svidrigelo arrivò a Cracovia per concludere un trattato di pace. [segue]

4 settembre 1437 Il 4 settembre 1437, a Leopoli, Svidrigelo conclude un accordo con i polacchi. [segue]

15 ottobre 1437 Il 15 ottobre 1437 si tenne a Sieradz un congresso generale in cui fu respinto l'accordo con Svidrigelo concluso il 4 settembre 1437 a Leopoli. [segue]

1439 Nel 1439 Svidrygiello perse Kiev a favore di Sigismondo Kiejstutovich. [segue]

1439 Dopo la perdita di Kiev, Svidrigillo rimase per qualche tempo in Podolia e poi si sarebbe recato in Valacchia. [Altro]

1439 / 1440 A cavallo tra il 1439 e il 1440, Svidrigillo ricevette il distretto di Latyczov da Vladislav Varna. Gli vennero inoltre concessi 2.000 multe di affitto annuo dal patrimonio reale, in particolare da Gródek. [more]

20 marzo 1440 Il 20 marzo 1440 Sigismondo Kiejstutowicz fu assassinato dagli scagnozzi di Svidrigaila, che poco dopo gli cedette il possesso di Lutsk. [more]

6 giugno 1440 Il 6 giugno 1440, in Translator, Svidrygiello emise un documento con cui prendeva possesso di parte della Rus' dai Polacchi. [segue].

Dal 1442 alla morte

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1442 Nel 1442, Swidrygiello ricevette da Casimiro Jagellone la Volhynia e la parte lituana della Podolia per amministrarle. [segue]

Aprile 1442 Nell'aprile 1442, Wladyslaw Varnańczyk emise una decisione per privare Svidrigiello di Lutsk. [segue].

Maggio 1444 Nel maggio 1444 Svidrigiello saccheggia Podlasie catturata da Boleslaw Warszawski. [segue]

1446 Nel 1446 Svidrygiello inviò un messaggero al Gran Maestro Konrad von Erlichshausen dichiarando di non essere più vassallo della Polonia e offrendo un'alleanza con l'Ordine. [segue]

25 giugno 1447 Il 25 giugno 1447, a Cracovia, Swidrygiello assiste all'incoronazione di Casimiro Jagellone. [segue].

10 febbraio 1452 Svidrigillo muore il 10 febbraio 1452. [segue].

Biografia tratta da VLE

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Švitrigáila (c.1370 1452, sepolto nella cattedrale di Vilnius), fu granduca di Lituania dal 1430 al 1432). Legato ai Gediminidi e figlio del granduca Algirdas di Lituania e della sua seconda moglie Juliona, ebbe una vita travagliata. Al pari del cugino Vitoldo, combatté per il trono del Granducato di Lituania e cercò l'appoggio dei Cavalieri Teutonici, dell'Imperatore del Sacro Romano Impero (1397-1398, 1402-1404, 1418-1419), del Granducato di Mosca (1408) e fu sostenuto dalle vecchie terre del Granducato di Lituania. Fu imprigionato per cospirazione dal granduca Vytautas di Lituania, l'ultima volta nel 1409-1418. Quando si riconciliò con lui, gli furono affidate le terre del Granducato di Lituania (Chernigov, Severian Naugard, Bryansk; Bielorussia). Dal 1420 sostenne Vitoldo, partecipando alla guerra della Confederazione polacco-lituana del 1422 contro i Cavalieri Teutonici e fu testimone della pace di Melno (1422). Dopo la morte di Vytautas (1430), fu proclamato Granduca di Lituania dai principi e dai nobili del Granducato di Lituania e ne difese la sovranità. Aveva intenzione di farsi incoronare re, ma un conflitto politico tra la Polonia e il Granducato di Lituania nel 1430 si trasformò in una guerra (la Podolia occidentale, appartenente al Granducato di Lituania, fu espugnata) e il re Jogaila, fratello di Švitrigaila, sotto l'influenza dei signori polacchi, revocò la conferma di Švitrigaila come Granduca di Lituania.

Sotto il governo di Švitrigaila, l'influenza e l'ingerenza degli aristocratici il Granducato di Lituania delle terre dell'Antica Rutenia aumentò. I signori polacchi accusarono Švitrigaila di diffondere l'ortodossia in Lituania e cospirarono contro di lui nel 1432. Il 1º settembre 1432, dopo essere stato improvvisamente attaccato dai cospiratori ad Ashmena, fuggì a Polack con alcuni nobili. Suo cugino Sigismondo Kęstutaitis divenne Granduca di Lituania con il sostegno della Polonia, scatenando dunque una guerra civile nel Granducato. Nella decisiva battaglia di Pabaiskas del 1435, l'esercito di Švitrigaila e del suo alleato, l'Ordine di Livonia, fu sconfitto. Secondo la pace di Brest del 1435, l'Ordine dovette rifiutarsi di sostenere Svitrigal. Nel 1437, egli aveva perso il potere nella maggior parte delle vecchie terre del Granducato di Lituania (Polotsk, Vitebsk, Smolensk). Non avendo altra scelta, Švitrigaila si arrese alla Polonia e firmò la cessione delle terre che ancora possedeva dopo la sua morte (Kiev, Volinia, Podolia) alla Polonia il 04.09.1437, cedendo immediatamente Luc'k. Quando il granduca lituano Sigismondo Kęstutis oppose resistenza, i signori polacchi rinunciarono all'accordo con Švitrigaila. Alla fine del 1438, quest'ultimo e le truppe polacche furono espulse da Kiev e Luc'k dall'esercito del granduca lituano Sigismondo Kęstutis e Švitrigaila si trasferì nella remota Moldavia.

Dopo l'assassinio del granduca lituano Sigismondo Kęstutaitis nel 1440, Švitrigaila si stabilì nuovamente nel cuore della Volinia, a Luc'k, e divenne un sostenitore del granduca lituano Casimiro Jogailaitis. Prima di morire, ordinò di destinare la Volinia al governo centrale del Granducato di Lituania. Le lotte di Švitrigaila contro l'élite polacca impedirono a questi ultimi di portare il Granducato di Lituania sotto il loro dominio dopo la morte di Vitoldo.

William Urban traccia il seguente ritratto del lituano:

«Era coraggioso al di là di ogni ragionevole dubbio e "saldo in battaglia", ma gli mancavano pazienza, prudenza e perseveranza. In breve, era il tipo di capo che i giovani guerrieri lituani più focosi amavano. Odiava Vitoldo, il quale gli somigliava in troppi aspetti. Lo detestava così profondamente che si rifiutò di partecipare al matrimonio di Ladislao Jagellone con Anna di Celje quando seppe che Vitoldo sarebbe giunto.»

Giudizio storiografico

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Come affermato da William Urban, le peripezie compiute da Švitrigaila sia in campo politico che non «sono quasi altrettanto sorprendenti quanto oscure».[14]

Esplicative
  1. ^ Anna di Tver' era figlia di Ivan Ivanovič di Tver' e nipote di Ivan Mikhailovič, principe di Tver' (1400–1425). Morì tra il 1471 e il 1484 (Matusas (1991), p. 166).
Bibliografiche
  1. ^ Urban, p. 299.
  2. ^ a b c d e f g h i Suziedelis, p. 288.
  3. ^ (PL) Sito zamki, su zamki.name.
  4. ^ Dundulis.
  5. ^ Frost, p. 29.
  6. ^ (EN) Mečislovas Jučas, The battle of Grünwald, National Museum, 2009, p. 38, ISBN 978-60-99-50745-3.
  7. ^ Urban, p. 82.
  8. ^ a b Frost, p. 4.
  9. ^ a b c d Kiaupienė, p. 131.
  10. ^ a b Urban, p. 54.
  11. ^ Frost, p. 78.
  12. ^ Carpini (2010), p. 79.
  13. ^ a b c d Frost, p. 84.
  14. ^ a b c Urban, p. 118.
  15. ^ Urban, p. 58.
  16. ^ Levitsky, p. 179.
    «Kiedy go z Witebska odstawiono do Krakowa, król trzymał go tutaj przy sobie, w honorowej niewoli, przynajmniej przez trzy lata: ślady jego ówczesnego pobytu w Krakowie mamy z 1393 i 1396 roku. W tym ostatnim jednak roku lub w następnym uszedł z tej niewoli i udał się najpierw do księcia cieszyńskiego, Przemysława, następnie do Węgier, do króla Zygmun [Quando [Švitrigaila] fu rimandato a Cracovia da Vicebsk, il re [Ladislao II Jagellone] lo tenne con sé, trattando con grande rispetto malgrado la prigionia, per almeno tre anni: si conoscono prove del suo soggiorno a Cracovia tra il 1393 e il 1396. In quest'ultimo anno o in quello successivo, tuttavia, sfuggì a questa prigionia e si recò dapprima dal duca di Cieszyn, Premislavo, poi in Ungheria, dal re Sigismondo
    .
  17. ^ Frost, p. 83.
  18. ^ Livitsky, p. 179.
    «Stąd [...], podobnym do siebie malkontentem i wygnańcem, usiłował nawiązać rokowania z Krzyżakami, prosząc mistrza o pomoc do odzyskania wydartej mu ojcowizny. Tym razem nadaremnie, albowiem mistrz był właśnie w najlepszych stosunkach z Witoldem, z którym wkrótce potem zawarł ów osławiony traktat saliński z roku 1398, i wymówił się na razie od wspierania zamysłów Świdrygiełły [Perciò [...], malcontento ed esule, cercò di intavolare trattative con i Cavalieri Teutonici, chiedendo al Gran maestro di aiutarlo a riconquistare la patria che gli era stata tolta. Ma si trattò di un tentativo a vuoto, poiché il Gran maestro era in ottimi rapporti con Vitoldo, con il quale concluse ben presto il famoso trattato di Salynas del 1398, declinando per il momento l'ipotesi di sostenere le rivendicazioni di Švitrigaila
    .
  19. ^ Urban, p. 45.
  20. ^ a b Livitsky, p. 179.
    «Tak doznawszy zawodu, nawrócił się Świdrygiełło do króla; niektórzy panowie polscy przemawiali za nim: to też król, jak powiada kronikarz krzyżacki, zmiłował się nad nim i dał mu wiele kraj��w [...] Domyślać się można, że uczynił to król nie tylko z miłosierdzia nad bratem, ale też z tego powodu, ażeby wobec groźnego stanowiska, jakie zajął wówczas Witold, przeciwstawić mu jego nieprzejednanego rywala. [Rimasto così deluso, Švitrigaila si pentì dinanzi al re; alcuni nobiki polacchi si schierarono a suo favore: il re, secondo un cronista teutonico, ebbe pietà di lui e gli donò molte terre. [...] Si può ipotizzare che il re abbia compiuto questo gesto non solo per compassione verso il fratello, ma anche per un'altra ragione, affinché, constatata la posizione minacciosa assunta allora da Vitoldo, potesse opporsi al suo implacabile rivale
    .
  21. ^ VUOTA!
  22. ^ a b c d e Frost, p. 97.
  23. ^ Levitsky, p. 179.
    «W wojnie z Tatarami w 1399 roku, którą Witold przedsiębrał, jak się zdaje, już za porozumieniem z królem, brał udział także Świdrygiełło i był uczestnikiem klęski nad Worsklą, uchodząc z niej razem z Witoldem. Krew w wielkim celu wspólnie przelana nie przejednała go, ani też równie wielkie dzieło związku narodów, które niedługo potem formalnie do skutku doszło, „bo jemu złość i zdrada, którą mu Witold uczynił, ugrzęzła w gardzieli. [Nella guerra con i Tartari del 1399, pare intrapresa da Vitoldo con il consenso del re [polacco], anche Švitrigaila ne prese parte e sperimentò la sconfitta vissuta a Vorskla, abbandonando il campo di battaglia con Vitoldo. L'aver versato del sangue per una causa comune non gli procurò alcuna gioia, né il grande progetto di unione degli Stati che formalmente si realizzò poco dopo [l'Unione di Vilnius e Radom], perché la rabbia e il senso di tradimento che Vitoldo aveva generato in lui non furono dimenticati
    .
  24. ^ a b c d e f g Urban, p. 119.
  25. ^ a b Urban, p. 121.
  26. ^ Frost, p. 99.
  27. ^ Frost, pp. 99-100.
  28. ^ a b Frost, p. 152.
  29. ^ a b Urban, p. 123.
  30. ^ Litvisky, p..
    «Świdrygiełło w tym czasie stał wiernie, jak się zdawało, po stronie Jagiełły i Witolda i walczył z nimi razem ze wschodnią Rusią, „jako starosta Polaków" jak mówili Krzyżacy. On zapewne najbardziej przyczynił się do pokonania Aleksandra starodubskiego, za co go Witold i Jagiełło wynagrodzili i dali mu odebrane Aleksandrowi kraje, Brańsk i Starodub [In tale periodo Švitrigaila si schierò fedelmente, come sembrava, dalla parte di Ladislao Jagellone e Vitoldo e combatté con loro insieme nella Rus' orientale, "in veste di starosta dei polacchi", come dicevano i Cavalieri Teutonici. Probabilmente contribuì soprattutto alla sconfitta di Alessandro di Starodub, al seguito della quale Vitoldo e Ladislao Jagellone lo ricompensarono assegnandogli le terre sottratte ad Alessandro, ossia Bransk e Starodub
    .
  31. ^ a b Urban, p. 129.
  32. ^ a b c d Frost, p. 153.
  33. ^ Urban, p. 130.
  34. ^ Levitsky, p. 187.
    «Osiem i pół roku życia spędził Świdrygiełło w niewoli u Witolda; miał czas zastanowić się nad swoim położeniem i kraju, nad wielkimi celami Jagiełły i Witolda i nad bezskutecznością walki, którą dotąd tak zawzięcie prowadził. Związek między Litwą a Polską w tym czasie nie tylko nie osłabł, ale się zacieśnił w znacznej mierze. Główny wróg tego związku, a Świdrygiełły najchętniejszy sprzymierzeniec, został pod Grunwaldem złamany na zawsze [...] Nie był on przez cały ten czas w ścisłym więzieniu, wykonywał nawet akta monarsze i wystawiał dokumenty na rzecz kościołów; dopiero później, zapewne skutkiem nowych jakichś knowań, osadzono go w zamku krzemienieckim. [Švitrigaila trascorse otto anni e mezzo della sua vita in prigionia a Vitoldo; ebbe il tempo di riflettere sulla sua situazione e sul suo Paese, sui grandi obiettivi di Ladislao Jagellone e Vitoldo e sull'inefficacia della battaglia che aveva combattuto con tanto accanimento. Le relazioni tra Lituania e Polonia in questo periodo non solo non si indebolirono, ma divennero molto più strette. Il principale nemico di questa unione, e l'alleato più riluttante di Švitrigaila, fu spezzato per sempre a Grunwald; [...] Per tutto questo tempo non rimase in una prigione stretta, ma emanò persino degli atti per conto del monarca ed emise documenti a beneficio delle chiese; solo più tardi, probabilmente in seguito a qualche nuovo espediente, fu trasferito nel castello di Kremenec'
    .
  35. ^ a b c Urban, p. 150.
  36. ^ Urban, pp. 150-151.
  37. ^ a b Urban, p. 151.
  38. ^ Litvisky, p. 192.
    «[D]ziewięć następnych lat miano od Świdrygiełły spokój, który odtąd, jak się zdawało, służył Witoldowi i Jagielle wiernie i spełniał co mu kazali. W 1421 roku, kiedy Tatarzy napadli na Ruś, on, jako będący w ich pobliżu, dzielnie się z nimi rozprawił, a jeńców odesłał Witoldowi. [[N]ei nove anni successivi Švitrigaila mantenne un comportamento pacifico, tanto che da quel momento in poi pare obbedì fedelmente a ciò che Vitoldo e Ladislao Jagellone gli ordinarono. Nel 1421, quando i Tartari invasero la Rus', egli, trovandosi in prossimità di quelle zone, li affrontò coraggiosamente e condusse i prigionieri da Vitondo
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  39. ^ Litvisky, p. 193.