Bos taurus

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Bovino

Una vacca di razza Bruna al Pascolo
Stato di conservazione
Parametro statocons non valido
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseTheria
InfraclassePlacentalia
SuperordineCetartiodactyla
OrdineArtiodactyla
SottordineRuminantia
FamigliaBovidae
SottofamigliaBovinae
GenereBos
SottogenereBos (Bos)
SpecieB. taurus
Nomenclatura binomiale
Bos taurus
Linnaeus, 1758
Sinonimi

Bos indicus Linnaeus, 1758
Bos primigenius Bojanus, 1827

Il bovino è una specie di mammifero appartenente alla famiglia dei Bovidi.

L'individuo maschio di tale specie è chiamato bovino (plurale: bovini), l'individuo femmina bovina (plurale: bovine).

Il bovino adulto, cioè di età superiore ai quattro anni, non castrato è anche chiamato toro, mentre l'adulto castrato è detto bue o bove. Il maschio di età inferiore a un anno è detto vitello. Il maschio di età compresa tra uno e quattro anni è detto vitellone se non è stato castrato, mentre è detto manzo se è stato castrato. La femmina di età inferiore a un anno è detta vitella. La femmina di età compresa tra uno e tre anni, e che non si trovi oltre il sesto mese di gravidanza, è detta manza. La bovina adulta, cioè di età superiore ai tre anni, o che si trovi oltre il sesto mese di gravidanza, è anche chiamata vacca. Se non ha ancora superato i tre anni d'età, la vacca è anche chiamata giovenca.

La vacca può anche essere chiamata mucca anche se il termine in campo zootecnico è errato. L'etimologia del termine "mucca" è di incerta derivazione tra i verbi latini "mulgere" (in italiano mungere) e "mugíre" (in italiano muggire).

Il bovino viene allevato per il latte molto usato nell'alimentazione sia come bevanda sia come materia prima da cui ricavare formaggio, panna, burro (vedi Derivati del latte).

I vitelli vengono allevati principalmente per la carne, solo una parte viene infatti lasciata crescere per destinarla alla riproduzione.

I bovini non vengono solamente usati per la produzione lattifera o per la loro carne, infatti prima della meccanizzazione agricola (e dunque ancora oggi in molte aree del mondo) i buoi, essendo forti come i tori ma molto più mansueti grazie alla castrazione, erano molto impiegati anche come forza motrice per macchine agricole e mezzi di trasporto.

Dalle deiezioni bovine (letame o liquami) si possono ottenere inoltre molti macroelementi e microelementi per la coltivazione dei terreni agricoli, in primis azoto, utile per la crescita delle piante.

Da notare che oggi l'allevamento dei bovini è, non immotivatamente, messo sotto accusa per l'effetto serra [1]: il biochimismo digestivo bovino (e dei ruminanti in generale) in effetti produce metano, gas a effetto serra [2]; secondo alcuni studi recenti vi sarebbe la possibilità di ridurlo, modulando la carica batterica del tubo digerente da cui verrebbe ridotta la componente metanogena.

Anatomia e fisiologia

Il bovino, essendo un ruminante, è dotato di 3 prestomaci di origine esofagea (reticolo, rumine e omaso) e uno stomaco ghiandolare (abomaso), ognuno adibito a una specifica fase della funzione digestiva. La bocca dei bovini non presenta i denti incisivi superiori; infatti l'osso incisivo del cranio, non presenta gli alveoli dentali, bensì una cresta ossea rivestita da tessuto mucoso chiamato cuscinetto dentale. La conformazione fisica è quella tipica dei Bovidi: la corporatura è robusta, il corpo allungato e gli arti colonnari.

Esistono molte razze di bovini, molte selezionate dall'uomo tramite gli incroci di vari esemplari, che si distinguono per dimensioni medie, colorazione del mantello, presenza e conformazione delle corna ecc. Le razze più diffuse sono quelle dal manto pezzato (bianche e nere chiamate frisone) e dalle corna di media lunghezza lunghe mediamente 20-30 cm. Queste razze di solito hanno un peso di 650-700 kg per le vacche, 1200-1300 kg per i tori. Ci sono poi razze come le Longhorn inglesi, che, come suggerisce il nome, hanno corna di dimensioni eccezionali, lunghe anche 1 metro. Le razze più grandi sono l'italiana Chianina e la francese Bionda d'Aquitania con altezze al garrese (groppa) fino a 185 cm. I tori di queste razze possono raggiungere i 1700 kg di peso.

I bovini possiedono in tutto 32 denti, mancano gli incisivi superiori e i canini.

Razze

Esemplari Simmenthal
Lo stesso argomento in dettaglio: Lista di razze bovine.

I bovini vengono allevati soprattutto allo scopo di produrre carne e latte.

Le principali razze bovine sono state migliorate geneticamente nel tempo e sono diventate via via sempre più specializzate.

Allevamento

Mungitura automatizzata alla posta

Le femmine (comunemente dette manze) vengono generalmente fecondate a 15 mesi e a 2 anni, dopo nove mesi di gravidanza, nasce il primo vitello e inizia la prima lattazione (produzione di latte) che dura circa 10 mesi. A tre mesi dal parto circa vengono fecondate, dopo altri sette sono messe in asciutta per ricostruire riserve corporee); dopo altri due mesi avviene il parto successivo. Si punta ad avere un vitello l'anno, una lattazione di 305 giorni con una fase di asciutta di 60 giorni circa.

La mungitura viene eseguita con mungitrici meccaniche e a seconda del tipo di stabulazione può essere alla posta, cioè senza far muovere gli animali; oppure nella sala mungitura, detta anche mungitura a giostra, di cui sono dotati gli allevamenti più grandi. Cominciano ad avere una certa diffusione i robot di mungitura; le bovine in lattazione vi accedono spontaneamente più volte durante la giornata e vengono munte automaticamente; la diffusione è limitata dall'alto costo degli impianti (dell'ordine di diverse centinaia di migliaia di euro) che li rende economici solo per stalle di dimensioni consistenti (circa un centinaio di bovine in lattazione).

Il quantitativo di latte prodotto giornalmente da ogni singola vacca varia a seconda dello stadio e della lattazione raggiunta: una primipara produrrà una quantità inferiore di latte rispetto a una con maggior numero di parti e lattazioni. Questo incremento di produzione si avrà fino alla sua sesta o settima lattazione, momento alla fine del quale la vacca verrà scartata per l'età che avrà ormai raggiunto. Inoltre, nella singola lattazione, il picco viene raggiunto dopo una trentina di giorni e mantenuto per qualche mese dopo di che la produzione lentamente si riduce; se non avvenisse un nuovo ciclo di fecondazione gravidanza parto si ridurrebbe a quantitativi giornalieri antieconomici. La produzione media di una vacca di razza da carne arriva a una decina di litri; alcune campionesse di razze da latte arrivano anche a 60 - 70 litri al giorno superando i 200 quintali nei 305 giorni di lattazione media. Nelle comuni stalle italiane si parte dai 50 - 60 quintali anno per bovina, per arrivare ai 100 in quelle specializzate e superare i 120 in stalle con una genetica particolarmente selezionata.

Un vitello di poche settimane

Alla nascita il vitello deve assumere il colostro dalla madre, (tassativamente alcuni litri nelle prime 24/36 ore per ricavarne gli anticorpi di cui nasce sostanzialmente privo). Appena ha partorito la vacca non produce infatti latte, bensì colostro, un liquido con caratteristiche simili al latte, indispensabili per proteggere il piccolo dalle malattie principali fino a quando non sarà in grado di produrli da solo. Dopo una settimana circa, il latte diventa idoneo all'uso umano (consumo e caseario). Una volta scolostrato, il vitello sarà alimentato con latte artificiale, poi successivamente verrà svezzato.

Note

  1. ^ Cfr. Nathan Fiala, Hamburger a effetto serra, Le Scienze, aprile 2009, n. 488
  2. ^ Cfr. Meredith Knight, The Other Greenhouse Gas in Science online

Voci correlate


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